Val Viola - Bivacco Dosdè 2824mt – Cima Saoseo 3265mt
04-06/08/2015
Il bivacco Dosdè sorge a quota 2824mt
sull’omonimo passo
che collega la Valle di Avedo e Val Cantone di Dosdè.
Di proprietà del cai di Bormio è sempre aperto
e dispone di 12 posti letto con materassi e coperte, gas, tavolo con panche.
Acqua di fusione o, se non è asciutta,
da una piccola sorgente che si trova sul sentiero che scende verso la Valle di Avedo
pochi metri sotto al bivacco in mezzo a una pietraia.
L’idea originaria era di stare in giro tre giorni
compiendo un’anello tra Val Viola e Val Grosina
dormendo al Dosdè e al bivacco Strambini,
ma si sa… l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e i programmi possono mutare da un momento all’altro.
Raggiunta la strada per la Val Viola da Bormio
decidiamo di parcheggiare l’auto nel parcheggio di Altumeira
nonostante la cifra spropositata che ci viene richiesta …
6 euro al giorno quindi 18 euro di parcheggio !!!!!!
(si paga solo dal primo luglio al 31 agosto)
Sono d’accordo che bisogna limitare gli accessi
e quindi far pagare per la manutenzione di una strada,
ma questo mi pare proprio un furto legalizzato x soli 5 km di asfalto !
ma il giro che pensiamo di fare è molto lungo
e per il terzo giorno prevedono pioggia dal primo pomeriggio…
avere la macchina più vicina è decisamente più comodo.
Lasciata quindi la macchiana al parcheggio
seguiamo per pochi minuti la strada che risale la Val Viola in direzione del Rifugio omonimo
Al primo bivio svoltiamo a sinistra in direzione Rifugio Federico Dosdè.
La strada scende fino all’alpe dosdè dove troviamo dei bolli e un cartello che indicano i bivacchi.
Dalle baite si prosegue dritto, senza attraversare il torrente,
in un lungo pascolo da cui si può ammirare quel che rimane
della Vedretta di Dosdè sotto alla Cima di Lago Spalmo.
Raggiunto il ponte che attraversa il torrente si può restare
su entrambe le sponde del fiume,
se si sceglie din non attraversare si sale tra pascolo e rododendri,
passando sull'altra riva si segue una comoda strada forestale
Il sentiero non è mai ripido ne difficoltoso,
si attraversano pascoli e torrenti camminando sul fondo della Val Cantone di Dosdè,
circondanti a destra da Corno di Dosdè e Punta dal Dugural
e a sinistra inizialmente dal Pizzo di Dosdè e dalla Cima di Lago Spalmo
e successivamente dalla Cima Viola.
La Val Cantone è lunga e molto bella,
incrociamo solo un gruppetto di ragazzi che scendono dal bivacco,
alcune mucche, un ermellino e un bellissimo falco che si stacca da un sasso a pochi metri da noi…
peccato non averlo visto per tempo per poterlo fotografare.
Raggiunto il fondo della valle la traccia inizia a salire ripidamente
seguiamo gli ometti e i bolli e in breve siamo all’ultima parte del percorso,
una pietraia ben sistemata e bollata qua e la che ci porta,
attraversando anche qualche nevaio, fino al passo e al Bivacco Dosdè.
Raggiunto il bivacco troviamo una signora tedesca che aspetta marito e figlio saliti alla Cima di Saoseo,
noi rinunciamo a salirci oggi perché il meteo sta peggiorando prima del previsto,
i tedeschi fanno in tempo a rientrare che inizia a piovere.
Fortunatamente abbiamo avuto il tempo di far asciugare coperte e materassi grazie al vento,
questo bivacco è molto umido e quindi conviene, appena arrivati, stendere tutto fuori a prendere aria.
I tedeschi sono veramente simpatici
e cercano di parlare il più possibili italiano,
tra una risata e l’altra La serata scorre in maniera piacevole,
ceniamo, ci godiamo il tramonto e si va a dormire…
e anche qui niente stelle, la notte il cielo resta sempre coperto.
Però il tramonto che ci ha regalato
è uno dei più particolari visti finora...
le nubi del temporale che si dissolvono pian piano colorandosi di oro e rosso
rendono il mondo che ci circonda simile a un film fantasy
Ma all’alba è tutto sgombro da nubi,
colazione veloce e proviamo a salire la cima di Saoseo, io mi fermo a metà…
c’è una cengia stretta a picco sulla valle sottostante
che non è molto consigliabile con Anouk che è stanchissima…
i tre mesi ferma per il problema alla gamba si fanno sentire .. ha troppo poco allenamento
e, In previsione delle 7/8 ore di giro che ci aspettano per quel giorno,
preferisco attendere Luca sul primo risalto roccioso che troviamo
da cui si può già ammirare uno splendido panorama
sul sottostante Lago Nero
zoom verso la Punta Ricolda (credo)
Da qui la cima è ancora ben lontana,
non ha molto dislivello ma ha parecchio sviluppo,
Luca la raggiunge in circa 45 minuti e in altrettanti ritorna.
Sia da questo dosso che dalla cima si vede il Pizzo Scalino in tutto il suo splendore
dalla cima si vede anche la Val di Campo in svizzera;
il Bernina e i Palù
Scendiamo fino al bivacco e, dopo aver sistemato tutto, partiamo….
Destinazione bivacco Strambini.
La prima parte del sentiero è su una scomoda pietraia,
si salta di sasso in sasso cercando i bolli,
raggiungiamo il Lago Negro e Anouk inizia a zoppicare…
controlliamo bene e si è affettata i polpastrelli delle zampe davanti …
scendiamo fino ai laghi di Très dove finalmente capiamo da che parte sale il sentiero per il passo di Vermolera.
L’idea è di raggiungere da li il lago di Scalpellino e, successivamente il bivacco,
ma con Anouk in queste condizioni fare altre ore di pietraia non è fattibile.
Consultiamo la piantina, Eita sembra la soluzione migliore e più vicina…..
ci vorranno invece ancora tre ore per arrivarci percorrendo una scomodissima strada cementata …
Pensavamo di trovare aperta la locanda o il rifugio Falck
invece una volta arrivati li scopriamo che è tutto chiuso e che non c’è nessun posto dove dormire.
Da qui alla macchina ci sono ancora 12 km
tantissimi con Anouk che ormai non cammina più, ma non abbiamo molte alternative…
Un pò scondolati
partiamo in direzione del Passo di Verva,
dopo circa mezz’ora incontriamo il rifugio Falck e, senza tanta convinzione,
controlliamo se per caso ha un locale invernale….
Siamo fortunati !!! c’è un piccolissimo “bivacco” di 3 metri x 3 con due letti,
abbastanza per dormire e cenare!
Ci fermiamo al volo con tanta gioia di Anouk,
riusciamo anche a cenare comodamente
visto che il rifugio è circondato dai boschi e ci sono numerosi tavoli da picnic in legno con le panche…
tutto sommato non ci è andata male !!
Per pernottare al rifugio occorre chiedere le chiavi al Cai
Al mattino ripartiamo e, con molta calma, raggiungiamo il Passo di Verva,
la valle è molto bella e individuiamo numerosi sentieri per gite future,
pian piano scendiamo verso la Val Viola..
Superata la Cascina di Verva dove fanno anche da mangiare
la strada inizia a scendere decisa
fino a diventare una ripida discesa in cemento che raggiunge le baite di Campo.
Qui Anouk non ce la fa più,
la aiutiamo sollevandola con l’imbrago per non farle mettere tutto il peso sulle zampe anteriori
fino a raggiungere la strada asfaltata.
Mi fermo qui con lei e gli zaini mentre luca va a recuperare la macchina.
Che dire, ambienti meravigliosi e tanta solitudine,
avevamo calcolato bene la lunghezza del percorso e il dislivello…
un po’ meno il tipo di terreno, ma era difficile prevedere l’imprevisto….
Anche perché di foto in giro se ne trovano poche
e con Anouk normalmente non ci sarebbero state difficolta di nessun tipo, ha fatto ben di peggio !
Alla fine abbiamo percorso comunque 37 km e 1900 metri di dislivello.
Un buon pranzo e un dolce a Livigno ce li siamo proprio meritati !
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